
Sei un insegnante che lavora con studenti che hanno perso motivazione allo studio?
In questa pagina descrivo il legame che esiste tra orientamento e motivazione allo studio.
Studenti che perdono motivazione allo studio
Quando uno studente perde motivazione allo studio le conseguenze possono essere molto pesanti a tutti i livelli: il giovane si può sentire inutile, arrabbiato, isolarsi e perdere interesse verso altre attività della sua vita.
Ma anche gli adulti che lo circondano possono sentirsi coinvolti: di fronte a studenti senza motivazione le famiglie si sentono impotenti e gli insegnanti devono gestire aule impossibili.
Nel mondo del lavoro un titolo di studio è ormai fondamentale, perdere motivazione allo studio rischia di portarci alla dispersione scolastica, che significa limitare molto la nostra futura carriera di lavoro.
Perché perdiamo motivazione allo studio?
La perdita di motivazione allo studio è legata a tanti fattori. Nella scuola superiore è spesso associato ad un orientamento sbagliato. Vediamo perché.
Secondo la Self Determination Theory, la motivazione si regge su 3 pilastri:
- Autonomia: poter avere qualche grado di libertà nello svolgere un’attività
- Competenza: sentirsi capaci quando svolgiamo un’attività
- Appartenenza: svolgere un’attività in mezzo a persone con cui stiamo bene
Far crollare questi 3 pilastri è purtroppo più semplice di quanto possiamo immaginare:
- Lo studente ha difficoltà nello studio o disinteresse verso le discipline, studiare diventa un dovere privo di piacere (perdita di autonomia).
- Da qui consegue uno studio sempre meno efficace che fa sentire lo studente sempre “meno bravo” (perdita di competenza)
- Se si concretizza una o più “bocciature” ecco che lo studente perde anche il contatto con i coetanei più stretti (perdita di appartenenza)
L’orientamento può essere la soluzione
L’orientamento può aiutare uno studente a ritrovare motivazione. Tutti si devono mettere in gioco e abbassare le difese per rendere la vita all’interno della scuola una sfida evolutiva ottimale.
Per sopravvivere alla scuola superiore oggi è indispensabile potenziare le attività di orientamento a tutti i livelli:
- Orientamento in uscita dalle scuole medie (secondarie di primo grado)
- Orientamento nel primo biennio delle scuole superiori (secondarie di secondo grado)
- Orientamento post-diploma
- Per i docenti che attraverso la didattica orientativa possono:
- Gestire l’aula in modo più efficace (riducendo le dinamiche conflittuali ed il rischio burn-out)
- Stimolare la motivazione allo studio aiutando gli studenti a vedere un collegamento tra conoscenze e competenze
- Sviluppare le competenze trasversali degli studenti
E tu, che insegnante sei?
Fare l’insegnante oggi non è semplice.
Sempre più spesso l’insegnante è chiamato a svolgere un ruolo educativo e contenitivo che richiede un cambio di prospettiva, per salvaguardare se stessi e gli studenti.
L’utilizzo di strumenti e tecniche orientative può essere molto di aiuto perché favorire una diversa relazione tra docente e studente. Sposta il piano da una dimensione verticale e gerarchica, che alimenta tensioni e conflitti, ad una posizione orizzontale e collaborativa, dove docente e studente condividono la costruzione di un progetto di vita.
Se non l’hai ancora fatto contattami per scoprire come progetto e conduco attività nelle aule con utenze difficili.